Cosa vedere
Museo e aree archeologiche
Una storia unica al mondo
Il materiale esposto e i pezzi in deposito ammontano a circa 3.000 reperti, di diversa origine. La realizzazione del Museo Archeologico ha consentito di attribuire una fisionomia museale definita a materiali di grande importanza, frutto di oltre trent’anni di ricerche effettuate nel cuore della Toscana Settentrionale.
Il Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino è allestito all’interno degli spazi dell’antico complesso ecclesiastico di San Quirico e Santa Lucia, situato alla confluenza del torrente Pesa con l’Arno e immerso in un’ampia area a verde pubblico il cui paesaggio è dominato dalla Villa Medicea dell’Ambrogiana.
Le indagini di scavo condotte in occasione dell’intervento di restauro hanno permesso di documentare la presenza di una chiesa fin dal VIII sec d.C., sorta sui resti di una necropoli tardo antica e di un precedente insediamento di epoca romana. L’edificio ha avuto successivi ampliamenti legati alla storia delle comunità locali e d’importanti famiglie del territorio, i Mannelli ed i Medici, fino al definitivo trasferimento alla fine del 1700 delle funzioni religiose in altra chiesa.
La collezione archeologica proviene da attività di ricerca condotte tra il complesso del Montalbano, il tratto della valle dell’Arno che è in relazione con l’area empolese e la valle del torrente Pesa. Con l’obiettivo di raccontare l’archeologia dei paesaggi di questi tre ambiti territoriali, il percorso museale documenta la storia del territorio circostante dalla Preistoria al Medioevo. L’allestimento di sviluppa attraverso le numerosissime attestazioni preistoriche, il periodo protostorico documentato dal villaggio rinvenuto nel sito di Bibbiani, il popolamento etrusco rappresentato dall’importante insediamento di Montereggi prossimo al fiume Arno, per giungere all’età romana con i materiali della villa rustica del Vergigno (visitabile su prenotazione), e concludersi con testimonianze del periodo altomedievale, tra cui i frammenti architettonici del bellissimo cancello presbiteriale pertinente alla chiesa più antica del complesso dove ha sede il museo.
Nella logica del museo partecipato, il MusArc promuove la propria funzione sociale sviluppando progetti e attività che coinvolgono con un ruolo attivo la cittadinanza ed in particolare le scuole del territorio.
Con lo stesso intento applica la formula dell’ingresso a tariffa non prestabilita in cui il visitatore può decidere di sostenere il Museo e le sue attività in base alle proprie possibilità e volontà.
Focus
Il museo è in continua trasformazione, offre quindi sempre nuovi motivi di visita: per le ricerche tuttora in corso nei siti da cui provengono le collezioni esposte (ad es. Montereggi e La Villa del Vergigno), per la rinnovata attenzione alla storia dell’edificio che ospita il museo, per le continue sperimentazioni sulle metodologie didattiche, di accoglienza e di accesso. La sezione preistorica è una peculiarità per consistenza e modalità di fruizione.
Orari: Ore 10-18, Gennaio-giugno/settembre-dicembre, tutti i Lunedì, gli altri giorni con prenotazione (possibilità di effettuare la visita dopo sei ore massimo dalla richiesta, nessuna limitazione sulla quantità dei richiedenti) . Il museo sarà inoltre aperto con eventi calendarizzati annualmente pubblicizzati sul proprio sito web.
Indirizzo: via Santa Lucia 33
Telefono: 370 3305087
Email: info@musarcmontelupo.it
Il Museo archeologico sperimenta un’interessante operazione per cui non esiste un biglietto di ingresso, ma di uscita e ciascuno “paga” quanto ritiene giusto in base all’esperienza di visita fatta.
Le altre aree archeologiche visitabili su appuntamento:
L’area archeologica di Bibbiani
L’area archeologica di Bibbiani è tuttora oggetto di scavo archeologico: le ricerche si svolgono in questo momento all’interno di una grande capanna (metri 14×6) rinvenuta nell’anno 2005, ed i visitatori del museo possono partecipare a visite guidate sul sito condotte dagli archeologi impegnati nell’indagine stratigrafica del sito.
Gli scavi etruschi di Montereggi
Il poggio di Montereggi si eleva a poca distanza da Limite sull’Arno e domina la vallata fluviale; è noto agli studi di etruscologia grazie a tre importanti campagne di scavo (1983-85). I reperti ceramici ed i frammenti anforacei ritrovati hanno evidenziato un insediamento di epoca protovillanoviana (XII-XI a. C.), precedente alle prime costruzioni etrusche della zona databili alla metà del VI secolo a. C. L’esplorazione archeologica dell’acropoli; ha poi rivelato la presenza di strutture sepolte, la cui associazione con reperti dal valore votivo ne suggerisce la destinazione ad area templare. A seguito degli scavi citati, nel 1986 è stato istituito il Parco Archeologico di Montereggi, di cui molti reperti sono esposti presso il Museo della Ceramica ed il Museo Archeologico di Montelupo.
La villa romana del Virginio
Alla fine degli anni Ottanta, un lavoro di sistemazione agricola sulla riva sinistra del Virginio, fece emergere alcuni reperti riconducibili alle fondamenta di una villa del II e del I secolo a.C. Si trattava verosimilmente di una fattoria romana, costruita in un’area seminativa di grande interesse per i coloni che si stabilirono nel medio Valdarno nel periodo tardorepubblicano.