La ceramica a Montelupo

Il glossario

Un elenco di termini in uso nell’industria ceramica con le loro spiegazioni.
La terminologia ceramica è molto vasta, questa è una raccolta delle parole più comuni.

Additivo

Composto che aggiunto ad una sostanza (o ad un materiale) ne migliora le caratteristiche.

Bicottura

Tipo cottura di prodotti ceramici ottenuta mettendo in cottura supporto e strato superficiale in momenti diversi. La prima cottura serve a consolidare il supporto, mentre la seconda alla stabilizzazione dello smalto superficiale. Rispetto alla monocottura, la bicottura permette di ottenere prodotti più brillanti degli smalti, una migliore definizione dei colori e dal peso minore.

Caolino

Dal nome della località cinese Kaoling, è una qualità pregiata di argilla con formula chimica Al2Si2O5(OH)4, utilizzata per la fabbricazione della porcellana, nell’industria della carta e nella produzione di materiali refrattari. È costituita essenzialmente da caolinite pura, prodotta dall’azione dell’acqua meteorica sul feldspato.

Cavillatura

Venature sottili, screpolature sulla superficie di ceramiche e maioliche. Se non voluta, la cavillatura indica un difetto dovuto ad un differente coefficiente di dilatazione termica tra il supporto e il rivestimento vetroso.
Il Craquelè è una tecnica di pittura che permette di creare una ragnatela di sottili crepe su una superficie o un oggetto smaltato che gli conferiranno un gradevole aspetto vissuto o antico.

Colaggio

Il Colaggio o Slipcasting è una tecnica utilizzata per la formazione di alcuni prodotti ceramici. Una sospensione di acqua e argilla in polvere a cui è aggiunta una piccola dose di elettroliti (generalmente silicato di sodio o carbonato di sodio), viene versata in uno stampo di materiale poroso (gesso). L’acqua viene assorbita lasciando solo il guscio solido (Green) che prende la forma dallo stampo stesso.

Cristallina

Rivestimenti di tipo vetroso, trasparenti o colorate. Alla cristallina si aggiungono fondenti, quali il germano, gli alcali o i borati, allo scopo di abbassare il punto di fusione.
L’impermeabilizzazione per invetriatura è ottenuta immergendo completamente l’oggetto nella cristallina. Ha lo scopo di potenziare l’effetto decorativo sottostante e di rendere impermeabile la superficie ceramica.
La colorazione della cristallina si raggiunge tramite l’uso di terre naturali: l’azzurro si ottiene con il cobalto, il verde con il rame, la porpora ed il turchino con il manganese, il bruno ed il giallo con l’antimonio ed il ferro, mentre aggiungendo ossido di stagno, si ottiene il bianco.

Estrusione

L’estrusione permette di ottenere a basso costo manufatti di scarso pregio che geometricamente rispondano all’avere un asse perpendicolare a una sezione fissa (per esempio un mattone). La lavorazione allo stato plastico prevede una percentuale d’acqua massima del 20% che viene aggiunta all’argilla nella prima parte dell’estrusore denominata bagnatore-mescolatore; una vite rotante trascina la massa in una camera, posta sotto vuoto, dove è asportata l’aria inglobata al fine di ottenere una pasta omogenea senza bolle, che arrecherebbero fratture nel manufatto durante la cottura. Una vite finale a profilo conico comprime infine l’impasto nella matrice per impartire la forma desiderata; una taglierina posta in linea all’estrusore taglia i pezzi alla lunghezza voluta.

Fondenti

I fondenti, essenzialmente feldspati, calcare, talco e dolomite, hanno il compito di diminuire la refrattarietà dell’argilla, e, reagendo con essa ad alta temperatura, di fornire manufatti compatti.

Impasto Ceramico

Impasto di argilla e altre sostanze con acqua, che viene modellato e quindi consolidato mediante processi di cottura per fabbricare maioliche, porcellane, terrecotte, ecc.

Porcellana

È considerata il più “alto” livello di produzione ceramica per gli orientali. Principale componente è una particolare argilla bianca: il caolino idrosilicato di alluminio – Al2O3·2 SiO2·2 H2O.

Sgrassante

Gli sgrassanti hanno il compito, mescolati all’argilla, di diminuirne la plasticità conferendo stabilità dimensionale al manufatto; in pratica si usa silice, che dà carattere acido all’impasto, e chamotte, ossia biscotto macinato, più pregiato, il quale non differenziandosi chimicamente dall’argilla ne mantiene inalterate le caratteristiche.

Smalto

Gli smalti colorati per ceramica derivano solo da ossidi metallici dovendo resistere alle alte temperature di cottura.
Si possono utilizzare ossidi e fondenti per creare i propri smalti. Padroneggiare queste tecniche richiede un certo tempo, in quanto si devono fare molte prove per arrivare a una risultato soddisfacente, soprattutto per gli smalti.

Argilla

L’Argilla è una delle materie prime che compongono la Ceramica. È un materiale che impastato con acqua diventa plasmabile. L’argilla trae origine dalla decomposizione delle rocce granitiche in silicati idrati di alluminio (caolinite) accompagnati da varie impurità; assorbe acqua e può essere plasmata facilmente.
L’argilla è una roccia sedimentaria friabile di colore prevalentemente grigio, tendente dall’azzurro al giallo-marrone.
Viene prelevata da giacimenti superficiali (cave) o poco profondi e lasciata a lungo esposta agli agenti atmosferici in modo da favorirne la disgregazione, migliorarne l’omogeneizzazione, aumentarne la finezza e la plasticità.
La preparazione dell’argilla consiste nel trasformarla in un impasto omogeneo ed opportunamente dosato, allontanando le impurità indesiderate, mediante speciali macchine completamente meccanizzate.
Le argille presentano le caratteristiche della refrattarietà, in quanto hanno punti di fusione che giungono sino a 1770°C senza che avvenga la decomposizione, e della plasticità, dovuta alla loro natura colloidale che le rende facilmente plasmabili quando sono state imbibite d’acqua. La temperatura di cottura dell’argilla è in funzione del tenore di Allumina in essa contenuta.

Biscotto

Supporto ceramico di prima cottura, privo di rivestimenti e delle decorazioni vetrificabili.

Caranto

Tipo di argilla prevalentemente sabbiosa. Si presenta come un sedimento molto duro e compatto, di granulometria molto fine, di colore variabile dal marrone chiaro al grigio chiaro, con striature color ocra.

Cermet

Materiale composito costituito da ceramica (CER) e materiali metallici (Met). Il cermet è progettato per avere le proprietà ottimali sia della ceramica, come la resistenza a temperatura elevata e durezza, e quelle di un metallo, come ad esempio la capacità di subire una deformazione plastica. Generalmente la parte metallica è del 20% del volume.

Cottura

La cottura trasforma l’impasto da incoerente in un insieme cementato attraverso reazioni chimiche che avvengono tra i componenti la massa.
Innalzandosi la temperatura avvengono i seguenti fenomeni: fino a 100 ºC viene eliminata l’acqua ancora presente durante l’essiccamento; a 250 ºC la silice passa a un nuovo stato allotropico (cristobalite) con conseguente aumento di volume; tra 450-600 ºC si ha la decomposizione dell’argilla in ossidi liberi con liberazione dell’acqua di combinazione e conseguente diminuzione di volume; a 575 ºC variazione allotropica di quarzo β in quarzo α, con diminuzione di volume; tra 800-1000 ºC decomposizione del calcare con emissione di anidride carbonica; tra 800-1050 ºC fusione del feldspato con formazione di una massa vetrosa che cementa la pasta e formazione di un composto, la mullite (a 1050 ºC), che impartisce al pezzo la resistenza meccanica.
Per ogni tipo di forno e di oggetto prodotto esiste uno specifico andamento della temperatura in funzione del tempo sia durante la fase di riscaldamento sia in quella di raffreddamento.

Decorazione

La Decorazione è tra le ultime fasi del processo di produzione della ceramica. La decorazione avviene dopo la prima cottura (con temperature di quasi 1000° C), il raffreddamento e la smaltatura. Il colore è fondamentale: si prepara con polveri colorate a base di ossidi minerali, essenza grassa, acquaragia e in alcuni casi essenza di lavanda, e viene applicato utilizzando pennelli indicati in base alla dimensione del disegno. Si possono utilizzare ossidi per colorare impasti e barbottina.

Essiccamento

Tale fase è sempre necessaria prima della cottura del pezzo foggiato in quanto una rapida evaporazione dell’acqua contenuta nel manufatto provocherebbe la formazione di cricche. Durante l’essiccamento dapprima perde acqua la parte esterna del pezzo creando una contrazione della pasta (ritiro), in seguito è la parte interna a perdere acqua con conseguente spostamento della stessa verso l’esterno, creando la porosità; in tale fase non si ha ulteriore contrazione poiché l’impasto è ormai allo stato secco ed è di fatto diminuita la mobilità delle particelle. Inoltre tali fenomeni variano a seconda della natura dell’argilla impiegata (la plasticità influenza l’andamento del ritiro) e della forma dell’oggetto che, se a diverso spessore, presenta a parità di tempo zone diversamente essiccate. Per i laterizi spesso l’essiccamento è realizzato per impilamento sopra gli stessi forni di cottura non richiedendo il manufatto grandi cure, mentre per gli altri prodotti si ricorre a essiccatori discontinui costituiti da camere ventilate ad aria calda o a essiccatori continui a tunnel in cui i manufatti percorrono su carrelli la galleria in controcorrente all’aria calda.

Greificazione

Il termine viene utilizzato talvolta come sinonimo di vetrificazione, non molto spinta, riferito alle piastrelle come il gres. Si misura in relazione alla capacità di assorbimento di acqua: minore assorbimento significa maggiore greificazione.

Barbottina

Ottenuto impastando acqua e argilla, è un legante utilizzato per unire tra loro pezzi ceramici preparati separatamente.
È utilizzata anche per il colaggio, cioè la tecnica di colare l’impasto di argilla liquida all’interno di uno stampo in gesso, che, in quanto poroso, assorbe tutta l’acqua della barbottina.
La riproduzione che si ottiene è vuota.

Calibratura

Tecnica di foggiatura di pezzi ceramici a forma di solidi di rivoluzione, consistente nel sagomare con un calibro, ossia una sagoma metallica, la pasta messa in rotazione dal tornio. La calibratura al tornio si utilizza per quei manufatti che abbiano forme di solidi di rivoluzione (piatti, vasi, tazze). La lavorazione, anche essa allo stato plastico, prevede una percentuale di acqua nell’impasto del 30%.

Cava

Luogo dal quale sono estratti i materiali minerali destinati alla costruzione, sia che si tratti di pietra, di sabbia o di argilla; la cava può essere sotterranea (cunicoli) o a cielo aperto, in cui il materiale da estrarre si raggiunge direttamente dall’esterno. L’attività estrattiva procede tagliando nella roccia gradini e fronti di cava.

Clinker

Il Clinker è ottenuto con la cottura delle materie prime a temperature molto elevate, circa 1250 °C, tali da indurre quasi una vetrificazione del materiale. Questo trattamento rende il materiale denso e resistente, conferendogli una superficie estremamente dura e non igroscopica.

Creta

Terra argilloso-calcarea, caratterizzata da una struttura farinosa, di colore chiaro fino ad essere bianca, facilmente plasmabile e utilizzata principalmente per i vasellami.

Engobbio

Impasto argilloso liquido con cui si riveste una ceramica prima di applicare i colori della decorazione finale. L’ingobbio va utilizzato quando il pezzo da decorare non è ancora del tutto asciutto (durezza cuoio). Generalmente bianco o quasi (caolino, quarzite macinata), viene applicato prima della cristallina. L’engobbio in polvere è sciolto in acqua fino ad ottenere una consistenza cremosa. Deve, comunque, coprire il sottostante colore della creta (bianca o rossa), e non deve colare.

Foggiatura

Nell’industria ceramica, il dare forma. Tra le varie tecniche usate, nella moderna industria risaltano l’estrusione, la calibratura al tornio, la pressatura, il colaggio.

Gres

Il Gres è utilizzato soprattutto per produrre mattonelle per i bagni e le cucine. Si ottiene per combinazioni argillose naturali che producono ceramiche dette, appunto, greificate. È necessaria una temperatura tra 1200 °C a 1350 °C.

Piastrelle

Elemento di materiale ceramico (maiolica, porcellana, gres, ecc.), di forma geometrica, usato per rivestimenti murari e pavimentazioni.

Materie Prime

Le materie prime dell’industria ceramica si classificano in fondamentali (argille), secondarie (sgrassanti e fondenti) e complementari (rivestimenti e colori).

Rivestimenti

I rivestimenti per ceramica sono vetrosi e come tali la loro composizione è ottenuta con miscele di silicati e borati di potassio, piombo, ecc.
Sono applicati ai manufatti per nascondere il colore della pasta, eliminarne la porosità e impartire un aspetto estetico gradevole.
Le tecniche di applicazione dei rivestimenti ricorrono all’immersione degli oggetti in bagni acquosi per smalti, ingobbi e coperte; all’aspersione per smalti, specie nella produzione di piastrelle; alla spruzzatura per cristalline e smalti; alla salatura per i grès; alla pennellatura per oggetti d’arte.

Terracotta

E’ un tipo di ceramica che, dopo il processo di cottura presenta una colorazione che varia dal giallo al rosso, grazie alla presenza di sali o ossidi di ferro.
La presenza di ossido di ferro migliora la resistenza meccanica della ceramica cotta, contribuendo alla vetrificazione e quindi riducendo la porosità del manufatto.
Grazie alla sua stabilità, alla resistenza all’invecchiamento e alla leggerezza data dalla sua porosità, la terracotta è il più diffuso materiale da costruzione, chiamato con il nome di laterizio.

Prodotti Ceramici

Con ceramica non si intende solo il materiale, ma per estensione anche il prodotto che di quel materiale risulta composto.
I prodotti in questione possono essere moltissimi.