La contemporaneità, la ceramica, la relazione a cura di Christian Caliandro

A Montelupo Fiorentino, dal 2 luglio al 24 luglio, e dal 10 al 18 settembre, si terrà una nuova stagione di Cantieri d’Arte.

Un programma di residenze artistiche, curato da Christian Caliandro, che unirà, alla sua seconda edizione, l’arte visiva, la ceramica di Montelupo, le parole e le immagini che scaturiranno dal diario collettivo della Comunità, che sarà chiamata in modo ancora più deciso alla relazione con il processo creativo, con la contemporaneità che alimenta e costruisce la tradizione manifatturiera di Montelupo.

Cantieri Montelupo è il progetto, curato da Christian Caliandro, organizzato e sostenuto dalla Fondazione Museo Montelupo Onlus e dal Comune di Montelupo Fiorentino per la rassegna Cèramica OFF, il programma di residenze, workshop, mostre, performance e visite programmato per l’estate 2022.

Negli ultimi anni la ceramica di Montelupo è stata il mezzo espressivo di laboratori di sperimentazione artistica in molti ambiti: dalla materia prima dell’arte contemporanea sviluppata nel programma Materia Prima, curato da Marco Tonelli, che ha costruito il nucleo del percorso urbano di opere site specific, alle edizioni di Materia Montelupo, About a Vase, Doppio Circuito, Il Colore Interiore, a cura diMatteo Zauli e Ceramica Dolce, il progetto curato da Silvana Annicchiarico, che hanno affrontato il tema del rapporto tra alto artigianato, arte contemporanea e design, mettendo in relazione gli artisti e i designer ospiti con le competenze degli artigiani del territorio per lo sviluppo di opere e collezioni di manifattura.

Serena Fineschi – Saturno Bronze

E con questo stesso significato, ovvero l’incontro, l’integrazione, la valorizzazione delle capacità del territorio e la sperimentazione di nuovi linguaggi, il Museo ha affidato a Christian Caliandro questa nuova edizione del programma di residenze, che ha al suo centro i temi della relazione e della produzione collettiva.

Elena Bellantoni – CORPOMORTO

Il termine “cantieri” scelto anche in questa edizione per designare il programma di residenze artistiche dell’estate 2022 (2-10 luglio; 16-24 luglio; 10-18 settembre) descrive il carattere sperimentale dei processi che esso intende attivare. Gli artisti coinvolti infatti – Elena Bellantoni e Serena Fineschi, e il vincitore della call per artisti under 30 per il premio di residenza – avvieranno una collaborazione con alcune realtà formative, artigianali e imprenditoriali del territorio, con cui condivideranno il loro metodo e il loro approccio creativo. L’intero progetto si fonda infatti sul tentativo di favorire l’emersione di dinamiche impreviste e inattese, che si riferiscano direttamente a loro volta non tanto a tratti stilistici e tecnici quanto a un’intera attitudine, a quella che potremmo definire una disposizione d’animo.
Le dimensioni fondamentali di questo lavoro collettivo – che si avvierà di volta in volta attraverso workshop intensivi, incontri informali, interventi urbani e momenti di restituzione – sono dunque l’esperienza, il dialogo, l’incontro e la partecipazione: l’idea e la pratica, cioè, di una relazione paritaria e biunivoca.
La comunità di Montelupo e, in generale, dei partecipanti ai Cantieri, sarà coinvolta da un percorso che si integra nel processo delle residenze, guidato dal curatore con la collaborazione delle studentesse del Corso di Laurea di Arte Contemporanea dell’Università di Firenze.
Una raccolta di impressioni, di scritti, immagini e video che costituiranno il racconto collettivo, un diario della Comunità legato all’esperienza dei Cantieri. Un sistema di relazioni che vuol interagire dal suo esordio, fino alla restituzione degli esiti dei progetti.
Questa idea e questa pratica si avvicinano, in fondo, a quello che Carla Lonzi definiva negli anni Settanta “sbocciare nella reciprocità”: coincidono forse con un’arte che aiuti a vivere, a esistere con gli altri; a (ri)costruire un mondo comune e un modo comune di stare al mondo, di stare insieme (con-vivere). Questa forma di arte è totalmente aperta, e vive nel rapporto con gli individui, con la comunità e con il territorio.
È un’esperienza interiore e, al tempo stesso, un’esperienza vissuta insieme ad altri. E non è lontana, in fondo, da quell’arte per tutti descritta nello stesso periodo dal designer Ettore Sottsass: “Da ogni parte si prenda, (…) a me pare che la cultura non sia un bene ‘superiore’: non mi pare che la cultura sia fatta di materia speciale, né soprannaturale, né magica, né niente. A me pare che la cultura sia un bene che – un giorno o l’altro – dovrà essere considerato come un bene qualunque, un bene come un altro, che tutti possono produrre per sé e per gli altri e al cui progetto tutti possono e hanno diritto di partecipare, inventando, negando, facendo casino…” (Il popolo lontano, in Molto difficile da dire, Adelphi 2019, p. 272).

Il progetto CANTIERI MONTELUPO prosegue nel mese di settembre con la residenza dell’artista vincitrice della call Under 30, Elisa Merra.

Ed è sostenuto grazie al bando TOSCANA IN CONTEMPORANEA

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